Turismo Percorsi dei dintorni Vallo di Diano
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Visitare il Vallo di Diano? E' come fare un tuffo nel passato tra storia, tradizioni, cultura, artigianato e prodotti tipici.
Per chi arriva da Salerno è proprio con la natura che, a Pertosa, offre la possibilità di visitare lo splendido complesso speleologico conosciuto come Grotta dell'Angelo. |
Durante il suggestivo viaggio in barca, indispensabile per effettuare la visita, il Caronte di turno è prodigo di consigli ed indicazioni sia sulle innumerevoli stalattiti e stalagmiti, sia sugli altri monumenti di cui un comprensorio che ha origini antichissime e che, ancora oggi, grazie all'Autostrada Salerno Reggio Calabria, che lo attraversa in tutta la sua lunghezza, è un punto nevralgico per il collegamento tra il Nord e il Sud dell'Italia.
Da Pertosa a Polla, dove si trovano tracce di storia di ieri, come il Lapis Pollac ed il Mausoleo di Gaio Ulziano Rufo, e monumenti più recenti come il Santuario di Sant'Antonio, dove "sem¬bra che facciano a gara tutte le arti" e dove ancora oggi è conservato un unicum importantissimo rappresentato dalle 42 tele sul soffitto della chiesa, una autentica pinacoteca opera del pittore siciliano Michele Ragolia che nel corso del '600 fu particolarmente attivo anche a Napoli.
Nuovo tuffo nel passato tra le mura ciclopiche ed i reperti archeologici di Atena Lucana, antichissimo centro reso famoso da Cicerone che nel De Divinatione ricorda come nulla per lui fosse stato più profetico del sogno fatto mentre si trovava ad Atena (Nihil illo Atinati Somnio fieri posse divinus).
Stesso discorso va fatto per Sala Consilina, divenuta anche per la sua posizione il centro più importante del comprensorio, dove sono state riportati alla luce i resti di un’intera necropoli risalente al IX secolo a.C..
Proprio di fronte, a pochi chilometri in linea d'aria, è situata Teggiano, l'antica Dianum, la città museo del Vallo di Diano,, con il castello teatro della congiura dei baroni ordita da Antonello Sanseverino contro gli Aragonesi, con la sua splendida cattedrale le sue chiese piene d'opere d’arte. Teggiano era la capitale dello Stato di Diano, di cui facevano parte San Rufo, San Pietro al Tanagro, e Sant'Arsenio, quest'ultima di origini incerte e, successivamente, feudo dei baroni Cala.
Dall'altro lato troviamo Monte San Giacomo e Sassano, dove in località Peglio ancora “resiste” agli attacchi del tempo un importantissimo ponte romano.
Lasciando Sala Consilina si incontra Padula che per la bellezza del suo centro storico e delle innumerevoli antiche vestigia, non significa soltanto Certosa anche se sarebbe estremamente penalizzante tirare diritto e rinunciare ad una visita al monumentale complesso cartusiano che ospita anche il Museo Archeologico della Lucania occidentale.
Subito dopo Padula c'è Montesano sulla Marcellana ormai collaudata stazione termale grazie alle proprietà terapeutiche delle sue acque.
Non meno interessanti gli altri paesi a cominciare da Casalbuono, dove ancora oggi è possibile ammirare i resti dell'antico castello, oppure Buonabitacolo e, ai confini col basso Cilento, Sanza dove un cippo ricorda la sfortunata spedizione di Carlo Pisacane e dei suoi Trecento.
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